COME SONO FATTI I PATTINI
Breve storia del pattino in linea
Tutti quanti conoscono il classico pattino a rotelle usato moltissimo ancora oggi da tutti i pattinatori
artistici, certamente i meno giovani ricorderanno che negli anni 70 quel particolare tipo di pattino era
l'unico disponibile. Esistevano anche delle versioni prive di scarpetta e dotate di cinghie e fibbie per
allacciare il telaio metallico ad una comune scarpa da tennis, pratica questa che si rivelava a dir poco
ardua e pericolosa.
Ma se ci addentriamo a cercare l'origine dei pattini a rotelle, scopriremo che tutto quanto ebbe
inizio in Olanda verso la fine del 1500. Non tutte le fonti concordano, sembra che qualcuno di cui
ignoriamo il nome abbia provato ad aggiungere delle ruote ai rudimentali pattini da ghiaccio utilizzati
all'epoca, non ci e' dato di conoscere con che risultati. Quello che invece conosciamo per certo e' che i primi
pattini a rotelle veri e propri risalgono al 1743 e fanno la loro prima comparsa su un palco teatrale a Londra,
anche in questo caso il nome di quel geniale inventore si e' perso nelle pieghe del tempo.
L'attribuzione dell'invenzione al belga John Joseph Merlin
risale al 1760. In quella primitiva versione il pattino montava ruote in metallo, di certo la difficoltà ad utilizzare
questi primi modelli era notevole e possiamo solo immaginare le prime cadute sperimentate da quei pionieri del pattinaggio.
er vedere invece il primo brevetto della scarpetta con le ruote si dovra' attendere fino al 1819 in Francia ad opera
dell'inventore M. Petitbled. Contrariamente a quanto si crede questi pattini presentavano le ruote in linea, tuttavia la
manovrabilità di questi modelli era parecchio scarsa, li si poteva usare solo in rettilineo o su curve ad ampio raggio.
Per il primo pattino con le quattro ruote disposte a coppie dobbiamo fare un balzo in avanti di circa
un lustro, e' infatti del 1863 l'invenzione del Geniale James Leonard Plimpton che face il suo esordio nel 1866 nelle
piste di pattinaggio di Newport a Rhore Island. Fu un enorme successo, il primo grande boom dell'acquisto e
della diffusione dei pattini. La grande intuizione di Plipton fu quella di dotare i pattini del cuscinetto
in gomma che ben conosciamo oggi e che permette al pattinatore di eseguire le curve piegandosi di lato.
Il pattino in linea come lo conosciamo oggi e' una creazione relativamente recente, realizzata ad opera di Scott
e Brennan Olson di Minneapolis nel 1979, e' noto tuttavia che i due si ispirarono ad un modello degli anni 60 creato
dalla Chicago Roller Skate Company. I fratelli Brennan ebbero l'intraprendenza di fondare la Rollerblade e credere
nelle potenzialità di questo mezzo. Il successo fu grande ed immediato e ben presto la parola Rollerblade diviene
sinonimo stesso di pattini in linea. In italia dovremmo attendere la fine degli anni ottanta per assistere al boom
di questo sport.
Ulteriori dettagli ed approfondimenti sulla storia del pattinaggio si trovano in
Wikipedia.
Dal punto di vista tecnico
Terminata questa parentesi storica, esaminiamo l'oggetto della nostra passione con un pizzico di attenzione
ed uno sguardo tecnico. La figura di seguito serve da riferimento per la nomenclatura e le descrizioni che seguono.
Se siete dei neofiti o meglio ancora se intendete acquistare un paio di pattini e volete evitare di fare la
figura degli incompetenti questa lettura vi potra' essere utile.
Nomenclatura
- (1) Gambaletto o Scafo.
- (2) Scarpetta.
- (3) Cinturino.
- (4) Attacco rapido.
- (5) Freno a tampone.
- (6) Telaio.
- (7) Cuscinetti.
- (8) Perni e Distanziali.
- (9) Ruote.
Gambaletto e Scarpetta
Il gambaletto o scafo e' l'elemento che contiene e supporta la scarpetta nella quale si infila il piede. Il
gambaletto è in genere composto da due parti unite tra loro all'altezza del malleolo da una coppia di elementi
di fissaggio appositamente progettati (una sorta di grossi rivetti).
La figura illustra un generico pattino da fitness (che equivale a dire "scarpa da ginnastica" nel corrispondente
delle scarpe), in realta' vi sono in commercio molte varianti della combinazione gambaletto/scarpetta. Di
seguito riportiamo le piu' conosciute;
- Street: Gambaletto e scarpetta rigidi. Gambaletto in genere piu' basso del normale per facilitare il movimento
dell'articolazione. In generale questa variante e' robusta e pesante, adatta alle forti sollecitazioni tipiche
dello street e dell'aggressive.
- Fitness: Gambaletto semirigido e scarpetta morbida. Un ottimo compromesso che si adatta a quasi tutte le situazioni.
La variante piu' comune e diffusa, utilizzata da quasi tutti i neopattinatori anche per merito del suo costo
in genere contenuto.
- Slalom: Gambaletto rigido e scarpetta morbida o semirigida. Un gambaletto alto sulle caviglie ma con abbondante
spazio sul davanti del collo del piede. Il gambaletto avvolge completamente il piede diventando cosi' uno scafo.
- Velocita': Scarpetta rigida e priva di gambaletto. Nessun supporto sulle caviglie, in sostanza la scarpa assomiglia
molto ad una scarpa da calciatori. Realizzata anche su misura con il calco del piede dai professionisti.
Cinturino e Attacco rapido
Il cinturino è una striscia inclinata a 45 gradi, solitamente fissata con del velcro ma in alcuni casi dotata
anch'essa di attacco rapido. La sua funzione e' quella di distribuire uniformemente lo sforzo tra scarpetta e
gambaletto e di trasmettere meglio i movimenti tra il collo del piede e la scarpa.
L'attacco rapido ha la medesima funzione, ma si concentra maggiormente sulla trasmissione delle forze dalla
caviglia al gambaletto nella zona superiore del pattino. Non va mai stretto completamente, infatti la caviglia va
sostenuta di lato ma lasciata libera di muoversi in avanti per permettere di piegare le ginocchia
Freno a tampone
Il freno a tampone (che nel pattino della figura a lato non e' presente) e' legato direttamente al telaio in modo
tale che per eseguire la frenata si debba alzare un piede sul tallone. Solitamente e' montato solo nel pattino
destro e in realta' non permette una frenata molto efficiente. Non scoraggiatevi comunque, in genere nel tempo in
cui si consuma si riescono ad imparate diverse tipologie di frenata molto piu' efficienti, come ad esempio, la
frenata a 'T'.
Telaio
Il telaio e' l'elemento maggiormente sollecitato del pattino. E' fissato al di sotto dello scafo e ad esso sono
attaccate le ruote e in genere il freno a tampone (se e' presente). I materiali di costruzione spaziano dalla plastica
dura fino all'alluminio o a leghe particolari, alcuni modelli molto costosi usano addirittura il titanio. Esistono
inoltre alcuni telai speciali che permettono il rockering utilizzando un
normale treno di ruote tutte dello stesso diametro.
Ruote, Cuscinetti, Perni e Distanziali
Le ruote sono in realta' l'elemento piu' importante del pattino, vanno scelte con cura e senza tenere conto del
prezzo, tutta la stabilita' della pattinata dipende da una buona scelta della ruota. Si suddividono per durezza,
diametro e sagoma.
- Durezza: Va da 78A (morbida) e 93A (durissima), le morbide sono consigliate per il fitness e la corsa e le dure
per lo street e l'aggressive, nel mezzo ci sono molti ottimi compromessi, sta a voi provarli.
- Diametro: Va da 100/110 mm a 50 mm, maggiore il diametro e maggiore e' la velocita' della pattinata.
Ovviamente non tutte le ruote si possono montare sul medesimo telaio, ne' avrebbe senso farlo. In genere i pattini da
velocita' montano ruote da 100 mm, quelli da fitness e slalom da 80 mm, quelli da street e aggressive da 50 mm.
- Sagoma: Ci sono tre fondamentali tipi di sagome ed altrettanti usi caratteristici; Sagoma a 'V' per la corsa,
fitness e slalom, sagoma a 'U' per l'hockey e sagoma 'quadrata' per lo street e l'aggressive.
Qualunque sia il tipo di ruote montate sul pattino queste sono inevitabilmente destinate ad usurarsi nel tempo.
Per limitare i danni e' necessario eseguire periodicamente una corretta manutenzione, ovvero "girare" le ruote (vedere
la scheda relativa per maggiori informazioni).
Perni, distanziali e cuscinetti sono elementi meccanici che permettono alle ruote di essere solidali al telaio e
allo stesso tempo di ruotare velocemente sul proprio asse. Sono costruiti in diversi materiali a seconda dell'uso e a
seconda delle prestazioni richieste. In genere non sono compatibili tra marche diverse e necessitano di periodica
manutenzione (vedere la scheda relativa per maggiori informazioni).
Pubblicato il 14/11/2011 - M.B.